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“Se il mattino fosse una chiave la getterei nel pozzo,
cammina lenta, mia graziosa luna, cammina lenta
che il sole del mattino dimentichi di sorgere,
cammina lenta, mia graziosa luna, cammina lenta”
(Da “La bambina utile”, inedito)
Dunque,
non dimenticare che per te
io rimarrò in attesa per secoli
voltando le spalle a quella soglia.
Oramai non saprò più
cosa di me pensasse A.
Se B. fino all’ultimo non mi abbia perdonato.
Perché C. fingesse che fosse tutto a posto.
Che parte avesse D. nel silenzio di E.
Cosa si aspettasse F., sempre che si aspettasse qualcosa.
Questa poesia non è dedicata a te.
Forse ci entrerai un pochino,
ma nessuno ti troverà qui, nessuno.
Sarai cambiata prima della poesia.