Tre poesie dalla prima sezione di Codice terrestre, di Gabriela Fantato, con prefazione di Milo De Angelis (ed. La Vita Felice, collana Labirinti, 2008).
Una geometria, forse
I.
I figli sempre rosicchiano le dita ai padri
per sentire dove iniziò il viaggio
– perché, ricordi, dicevo anch’io,
perché? nell’età prima che battezza
e divide.
Ancora si sazia la fame e il giorno
è senza nome.
Tento di ricongiungermi
spalla e braccio come i sassi alla terra.
Resurrezione
nel poco che conosco.
Non che io sappia lo sbocciare esatto
della viola al gambo,
non l’ordine dell’estate
dentro la morte secca dell’inverno.
Tento una geometria, linee
e acqua per consolare.
II.
La terra è tutta solchi – una marcia.
Un mettersi a sognare
dove i pioppi sono una palude vasta,
con dentro l’Adriatico
e un’adolescenza negli zigomi.
I sentieri invece non ricordano
il sollevarsi e cadere
in una fotografia.
Non sanno la geometria della fatica
– l’orizzonte è questa insufficienza,
una faglia
dall’altra parte dello sguardo
e la memoria si fa spavento.
Resta una terra mobile
con le radici aperte sino al mare
anche la notte,
sino al gelso nel cortile di mia madre.
Il debito è nelle spalle,
precisione di un ritorno
e sembra tutto chiaro nel cadere.
III.
Luce – c’è tanta luce oggi.
Entra in casa, viene a cercarmi
dove la corteccia cerebrale è sale e acqua.
Un ramo in attesa con tutto il corpo.
L’edera si arrampica nell’autunno
bianco di Milano, mi cerca gli occhi.
Alcuni rami sono spogli dove la pioggia
è più tenace nel togliere e dare
– la vita, una scena a testa bassa
punto su punto.
Verso terra le foglie si aggrappano
come facevo anch’io
prima che il giorno fosse rabbia sottile
– hanno il colore della gioia.
Un rosso sfacciato e breve.
Domani non saranno più qui,
perché si compie l’anno in questo ottobre,
con una dolcezza che fa male
e consola.
Gabriela Fantato (Milano 1960) poetessa, critica, saggista. Suoi testi, anche in traduzione inglese, francese, spagnola e araba, compaiono su riviste italiane e straniere, siti e antologie poetiche, tra cui si ricordano: “Aujourd’hui Poème”, (Francia); “Italian Poetry Review”, (Columbia Univesity, USA); “Gradiva American Poetry”, (Stone Brooks University of New York, USA); “Cuadernos del Matemático”(Spagna). Raccolte poetiche: Fugando (Book editore, 1996); Enigma (DIALOGOlibri, 2000); Moltitudine, in Settimo Quaderno di Poesia Italiana, a cura di F. Buffoni (Marcos y Marcos, 2001);Northern Geography, con traduzione inglese di E. Di Pasquale (Gradiva Publications, 2002); Il tempo dovuto, poesie 1996-2005 (editoria&spettacolo, 2005); Codice terrestre, prefazione di Milo De Angelis (La Vita Felice, 2008). Ha scritto saggi critici su poeti e poetesse del Novecento, anche raccolti in volume: L’incontro con lo straniero, note su F. Romagnoli, A. Pozzi, D. Menicanti, C. Campo e M.L. Spaziani in “Annuario di Poesia” (Crocetti, 2000); Una geografia spirituale, la poesia di Cesare Pavese in “Annuario di Poesia” (Crocetti, 2002); La geografia della gioia, note sulla poesia di Camillo Pennati (Hebenon edizioni, 2004). Ha curato con Luigi Cannillo il libro di interviste La Biblioteca delle voci. Interviste a 25 poeti italiani (Joker edizioni, 2006). Dirige la rivista di poesia, arte e filosofia: “La Mosca di Milano”e la collana di poesia, saggistica e traduzioni SGUARDI, per la casa editrice La Vita Felice di Milano. Su RAI Radio 3 sono andati in onda in 22 puntate, con la musica di Carlo Galante, i testi in versi La musica dei tarocchi. Per il teatro ha scritto i testi in versi: Messer Lievesogno e la Porta Chiusa ; La bella Melusina; Salomè Saltatrix; L’elefante di Annibale; Enigma e Ghost Cafè. La porta a sud, con musiche di Maurizio Erbi, e Nello sbalordimento, la vecchiaia di Ulisse, con musiche di Mariela Pavia, sono testi registrati in Cd nelle iniziative dell’associazione musicale Novurgia-SIMC..
5 commenti
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giugno 12, 2008 a 9:49 am
Bianca Madeccia
Grazie mille, sono commossa! E’ bellissimo stare al mare a Gallipoli in vacanza e vincere anche dei premi mentre ti riposi! :-)))))
giugno 15, 2008 a 9:31 am
Daniela Raimondi
Ciao Bianca,
giro poco per il web, ma sempre bello fermarsi da te. Conoscevo la Fantato e anche queste belle poesie confermano le sue grandi capacita’.
Augurissimi per il premio :-))) Di che si tratta??
Un abbraccio e a presto,
daniela
giugno 15, 2008 a 2:38 PM
Bianca Madeccia
Ciao Daniela,
anche per me, è sempre un gran piacere leggerti e sono felice di sapere che abbiamo la stessa considerazione della scrittura di Gabriella Fantato.
Il premio: ho ricevuto una ‘nomination’ per produrre un blog che contribuisce a mantenere il volto umano dei blogger italiani. Un premio all”ecologia umana’ 🙂
Grazie ancora per il passaggio. Bianca
giugno 15, 2008 a 5:11 PM
Raffaele Piazza
Cara Bianca, Cara Gabriela,
anche io ho affrontato il tema dei figli nelle mie poesie, come tu, Gabriela ella prima poesia del trittico per il blog di Bianca. Ricordo il prestiti da Ottiero Ottieri che ho fatto miei: gli amati figli e non voluti figli. I testi di Codice terrestre rappresentano l’esito più alto della produzione di Gabriela.. Dopo i figli viene detta la terra e la luce. . Sembra che tutto viva in una tensione genetica: la procreazione,la terra che ci nutre e il sole che
nutre le piante. Lo stile è sorvegliatrissimo icvastico e leggero. L’acqua e la pietra è splendido e lo sto leggendo per la mia recensione alla Mosca 19
saluti
Raffaele Piazza
giugno 16, 2008 a 10:35 am
Bianca Madeccia
Caro Raffaele, grazie per il tuo passaggio e per la lettura dei testi che offri, attentissima ed empatica come sempre. La levità e al tempo stesso, la densità delle immagini ha colpito anche me. E’ molto difficile far coesistere queste due qualità in un testo, e questo già testimonia ad un primo sguardo lo spessore di questa scrittura e la bravura di G. Fantato.
Ps: Mi fa piacere che tu apprezzi i miei scritti. A presto, Bianca