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Versi crudelmente fiabeschi, apparizioni fantasmatiche. Immagini oniriche che precipitano in una partitura linguistica e in una scansione ritmica rarefatta. Una performance straniante e surreale, musicata da Nino Bruno con macchine sonore antiche, titanici testimoni di un futuro mai avveratosi.
In un paesaggio incantato, smontato, a tratti sostituito da elementi tratti dalla quotidianità, una piccola creatura, una fata, osserva un ambiente deformato, molto più grande di lei: un lago vuoto, una stanza che si gonfia, una palude nera da cui nascono teste mute. Un mondo spezzato che attrae e minaccia.

Fata morta è un’installazione poetico/sonora che nasce dall’incontro tra Giovanna Marmo e Nino Bruno e le 8 Tracce, anche se in realtà del trio psichedelico è presente solo il fondatore, che anche qui applica fedelmente il “Dogma 8 Tracce” (uso rigoroso e “totale” di strumentazione analogica).

Giovanna Marmo: voce, flauto dolce, diatonica, timpano, guiro.
Nino Bruno: live designer, organo farfisa (minicompact), rithmaker, eco a nastro, revox.

Cosa: “Fata Morta”. Performance.

Chi: Giovanna Marmo e Nino Bruno

Dove: Beba do Samba, Via dei Messapi, 8, Roma.

Quando: 28 maggio 2009, ore 20.00-23.00