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La grande marcia su Washington era stata indetta il 28 Agosto 1963, in occasione del centesimo anniversario del proclama di Lincoln per l’emancipazione degli schiavi. Quel giorno il reverendo Martin Luther King pronunciò il suo più famoso discorso sulla non violenza, “I have a dream”.
Un giovane tra la folla assiste alla manifestazione. È Malcom X, leader emergente dei musulmani neri americani. Per lui questa manifestazione è “un circo equestre”: «Dove si è mai visto che dei rivoluzionari arrabbiati possano cantare tutti assieme “We shall overcome” mentre precedono tenendosi a braccetto proprio quelli contro cui dovrebbero ribellarsi?».
La comunità nera americana è spaccata in due: da una parte lo schieramento più intransigente di Malcom X, dall’altra, gli integrazionisti di Martin Luther King. Leggi il seguito di questo post »
New York, 1936; sala del Savoy, sulla Lenox Avenue, l’enorme pista da ballo oscilla come il ponte di una nave sotto il peso di centinaia di ballerini che danzano uno swing vorticoso. È la musica del momento. Un minuscolo batterista scandisce il ritmo. La cantante non è bella e non è bionda ma è la sua voce che guida la folla. È una ragazza giovane e un poco goffa. Per caso c’è lì ad ascoltarla anche una compositrice famosa, Mary Lou Williams: «Quella voce mi elettrizzò. Corsi verso la pedana per scoprire a chi apparteneva. Una ragazzina scura di pelle stava lì con aria modesta e cantava cose grandi. Mi dissero che si chiamava Ella Fitzgerald e che Chick Webb l’aveva trovata in uno show per dilettanti». Leggi il seguito di questo post »