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Questa poesia è un funambolo in fiamme

"Sabaudia: dei tre modi del camminarti", filodipartenope, Napoli 2010 in mostra il 23 aprile in occasione della Giornata mondiale del Libro Unesco
“Sabaudia: Dei tre modi del camminarti” (Collezione di sabbia), poemetto tematico di Bianca Madeccia edito in forma di prezioso libro d’arte dal filodipartenope di Napoli, in mostra dal 23 aprile al 23 maggio in occasione della Giornata Mondiale del Libro Unesco 2010 presso “Artpages. Rassegna del libro di artista”, Biblioteca Comunale, Via delle Grotte, 59 – 03020 Castro dei Volsci (Fr), tel: 0775/687077.
L’immagine di testata del blog “Silenzi in forma di poesia” rassegna di poesia contemporanea che si tiene all’interno del Maggio Sermonetano (Latina) Festival di arti in strada, è realizzata con una poesia oggetto (poesie-torri d’amore) di Nicoletta Piazza, scultrice e ceramista di Latina presente con le sue opere a ‘Silenzi in forma di poesia’ 2009 (seconda edizione).
Nel suo lavoro Nicoletta Piazza segue quattro motivi principali: il cuore, simbolo d’amore e forza motrice che tutto può, la luna, rappresentazione della poesia e della magia che colora la vita, la casa, luogo deputato alla raccolta dei sentimenti e dei valori, la stella, frutto concreto delle esperienze di vita. (Foto di Bianca Madeccia)
In nome di Allah, che ha infuso tristezza nelle nuvole
e calato sulla terra pioggia di lacrime,
in nome di Allah,
dichiaro che io sono figlia d’oriente
figlia del dolore, nipote di califfi.
In nome di Allah
fui uccisa dalla morte di mia madre.
Lei fu uccisa da sua madre, che fu uccisa dal popolo
che nacque dalle donne.
In nome di Allah
ci uccisero una per una
nella notte di bellezze dagli occhi neri che si spogliavano
nell’oscurita’ delle abluzioni,
immergendosi nei bagni e nei palazzi dei potenti,
nella notte dei sultani e del freddo dei palazzi,
nella notte della terra di sale e cenere.
Nuvole
“(…) Non gravate dalla memoria di nulla, si librano senza sforzo sui fatti. (…) Al di sopra di tutta la tua vita e della mia, ancora incompleta, sfilano fastose così come già sfilavano. (…) Non devono insieme a noi morire, né devono essere viste per fluttuare”.
(Versi di Wisława Szymborska, foto di Bianca Madeccia)
(Titolo: “Parallelismi celesti”, foto di Bianca Madeccia)
(“Epitaffi”, foto di Bianca Madeccia)
“Sulla luce.2”, foto di Bianca Madeccia
Volti nel tempo degli incontri
saluti degli angeli
porte immaginarie nella brezza
il vento e il tempo:
vengono ragazzine vestite d’azzurro
indossano la festa
(…)
Mi ha mostrato le fotografie di lui. Che strano momento è quello in cui interroghi uno sconosciuto su un’immagine, e l’immagine e lo sconosciuto sono i tuoi nervi, le tue giunture, il tuo midollo spinale. Figlia di un padre ignoto. Lo guardo. Chi mi parla, chi mi risponde? Il fotografo. Ha messo anche la firma dietro la fotografia, dà il proprio nome a chi proprio non l’ha voluto dare. E’ un bel nome. Robert de Greck. (…) Precisa: “Si conservano i negativi”. Il fotografo non è avaro del suo nome. A me tocca il numero 19233. E’ come se l’infinito si trasformasse in un bussolotto pieno di pezzi di carta da estrarre. Il cuore dello sconosciuto che batte dentro il mio pezzo ha un numero. E’ il 19233. E non è tutto: specializzato in grandi ritratti, ingrandimenti con procedimento inalterabile al carbonchio. Grazie fotografo.
(…)
(da “La bastarda” di Violette Leduc, con prefazione di Simone de Beauvoir, Feltrinelli, 1979)
(Foto di Bianca Madeccia)
Da sinistra: Fabrizio Bianchi e Domenico Cipriano, Benevento, luglio 2008, (foto di Bianca Madeccia).
“Silenzi in forma di Poesia”: performance, versi, gesti e musica.
a cura di Bianca Madeccia
DOMENICA 25
Viola Amarelli, Monica Maggi, Maria Grazia Calandrone, Goffredo Muratgia, Leone D’Ambrosio, Emilio Piccolo, Annamaria Ferramosca, Roberto Ceccarini.
Performance a cura della Scuola del maestro Antonio Franzé.
Installazioni a cura dell’Ass. culturale ‘Onda donna’
PROFEZIA
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Sono nata in un giorno di neve,
con le grondaie bianche e gli uccelli fermi sui rami.
Sono nata d’inverno,
tra fondamenta di sangue e di sudore.
E ogni poesia è un quadro
a una mostra
su una parete bianca
fatta di caos di cemento Leggi il seguito di questo post »